Una mostra di  DANIELE ACCOSSATO  a cura di Beatrice Audrito

29 Giugno | 29 Luglio 2024  – Opening: Sabato 29 Giugno ore 19:00

Sabato 29 Giugno la Kyro Art Gallery di Pietrasanta è lieta di presentare Imperfetto  (in)finito, una mostra dedicata a Daniele Accossato, a cura di Beatrice Audrito.

L’esposizione è l’occasione di fare il punto sul lavoro dello scultore, che rimette in discussione la  ricerca condotta sinora sulla riproduzione di icone classiche del nostro patrimonio culturale —rapite  e poi legate, imbavagliate o rinchiuse in casse di legno—, per aprirsi ad una riflessione più ampia  sulla scultura e sul senso del fare arte. Che cos’è l’arte? A quali canoni estetici appartiene l’oggetto  artistico? Quando un’opera è considerata finita? Sono alcuni degli interrogativi che si pone  Accossato, che in questa mostra prende le distanze dal concetto di bello classico —nel senso  accademico del termine—, per approdare a nuove soluzioni estetiche e formali. Ne scaturisce un  ciclo di opere inedite dove l’artista tenta di dare spazio all’istinto scultoreo e alla libertà del gesto,  passando necessariamente per la destrutturazione della figura classica. La scultura a tutto tondo  eseguita con il bel modellato lascia spazio al non-finito, per abbracciare una riflessione più ampia  sull’atto del modellare e sul processo di costruzione dell’opera, nella fase ideativa come in quella  realizzativa. Una riflessione che coglie lo scultore in un momento di profonda revisione del suo  lavoro, senza rinnegare il passato ma con la consapevolezza di dover proseguire la sua ricerca  assecondando la necessità di andare altrove, rinnovandone il linguaggio e gli interrogativi.

Le opere in mostra, realizzate con tecniche e materiali diversi, danno forma ai tanti interrogativi ai  quali Accossato cerca di dare una risposta, divenendo metafora di questa riflessione sull’atto artistico  che rimette in discussione anche il ruolo dell’artista stesso. L’atto dello scolpire e modellare la  materia non compete più solo all’artista ma diventa un bisogno fisico, un istinto primordiale che  appartiene all’adulto come al bambino che, come un demiurgo, dà forma alle cose del mondo. Un  atto che deve necessariamente essere condiviso con il pubblico tramite l’ideazione di un’opera  partecipativa che permetterà ai presenti di entrare nell’opera dell’artista, invitando le persone a farsi

parte attiva del processo di creazione dell’opera, in una dimensione ludica e condivisa. Qual’è allora  il ruolo dell’artista? Come avviene la sua legittimazione? Quale ruolo spetta invece al fruitore?  Imperfetto (in)finito è un viaggio intimo nell’universo scultoreo di Daniele Accossato che  abbraccia una nuova fase della sua ricerca, riportando al centro il ruolo dell’arte e dell’artista: porre  interrogativi sul mondo per stimolare la riflessione, aprendo un dialogo con il fruitore.

DANIELE ACCOSSATO

Daniele Accossato (Torino, 1987) è uno scultore contemporaneo. All’età di quindici anni individua  la scultura come metodo comunicativo congeniale, il luogo dove la necessità prende forma. Nel  2011 si diploma con Lode all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Conversando di arte e di  scultura, rivela che «è fondamentale che ognuno lavori costantemente alla ricerca del proprio  mezzo, il tramite capace di portarlo alla più accattivante espressione di sé e ad un costante e  costruttivo confronto con l’Altro».

La sua ricerca prende le mosse dalla tecnica, dall’alchimia della scultura, dalle icone che  identificano il nostro patrimonio culturale e artistico, per esplorare le dinamiche interiori dell’essere  umano e il senso estetico comune. I soggetti scelti sono archetipi, immagini simboliche che  risuonano in noi perché parte della nostra cultura col fine di interiorizzarla, filtrarla e quindi  superarla. Nel citazionismo c’è un sentimento di riconoscenza anche se poi, nel lavoro di Accossato,  queste icone vengono in qualche modo maltrattate, celate, costrette, sacrificate. L’atto simbolico di  “rapire” opere iconiche del passato risulta dissacrante: può rappresentare il bisogno di liberarsi da  un’educazione o da una tradizione che in certi casi può essere tarpante, affrancandosi da  preconcetti e canoni. Allo stesso tempo è un modo per dare nuova vita, rendere più vicini a noi, più  umani, dei simboli considerati intoccabili, inestimabili.

La sua ultima fase di ricerca presenta un ciclo di opere inedite, dove l’artista tenta di dare spazio  all’istinto scultoreo e alla libertà del gesto. La scultura a tutto tondo eseguita con il bel modellato  lascia spazio al non-finito, per abbracciare una riflessione più ampia sull’atto del modellare e sul  processo di costruzione dell’opera, nella fase ideativa come in quella realizzativa. Una ricerca  innovativa con la quale Accossato cerca di liberarsi dalle icone classiche, senza rinnegare il passato  ma assecondando la necessità di proseguire la sua ricerca, passando necessariamente per la  destrutturazione della figura. Tra le sue mostre e progetti più importanti: Walking #1, Kyro Art  Gallery, Pietrasanta (Lu) Ossimori del contemporaneo, Kyro Art Gallery, Pietrasanta (LU), Per  via del tutto eccezionale, Fondazione Filiberto e Bianca Menna, Roma, Talent Prize 24,  Paratissima, Torino, 2023, INNESTI23, GASC., Milano, 2022, MY FAB 4, The Koppel Project,  London, 2021, Légami-Legàmi, Kyro Art Gallery, Pietrasanta (LU), De-Location, Palazzo  Tagliaferro, Andora, 2021, Project Room #7 Daniele Accossato, Davide Paludetto Arte  contemporanea, Torino, 2018, Lost. L’Arte ritrovata, Museo Archeologico di Salerno, 2017.