Giuliano Vangi nasce nel 1931 a Barberino del Mugello, studia all’ Istituto Statale d’Arte a Firenze.
Nel 1959 si sposta in Brasile per allontanati dalla tradizione della rappresentazione dell’essere umano del Rinascimento. Dopo tre anni ritorna in Italia e da allora si concentra nel perseguire una scultura personale che esprime coerentemente la complessità dei sentimenti umani in forma figurativa. Nella mostra personale tenuta a Palazzo Strozzi a Firenze ne 1967, esprime acutamente il senso di costrizione che attanaglia gli esseri umani della società moderna e riscuote l’empatia e il plauso dei contemporanei. In seguito, dopo aver ottenuto importanti riconoscimenti in Italia, Vangi continua a presentare le sue opere non solo in Europa ma anche in Giappone e negli Stati Uniti. Prima e dopo il 2000 gli vengono commissionate da varie chiese sculture di carattere religioso e nel 2002 riceve il Praemium Imperiale giapponese. Giuliano Vangi viene considerato una grande figura dell’avanguardia nella corrente della scultura figurativa italiana del dopoguerra, dove spiccano Arturo Martini, Marino Marini e Giacomo Manzù. Giuliano Vangi fa rivivere con una interpretazione contemporanea le tecniche tradizionali dell’intarsio e dei marmi policromi e le introduce nelle proprie tematiche, esaminando nel mutare dei tempi ciò che cambia e ciò che resta invariato.