Sabato 4 giugno, alle ore 18.00, a Pietrasanta (LU), KYRO ART GALLERY presenta la mostra “Il permanere del segno” che riunisce in dialogo e confronto le opere di tre artisti della galleria: Daniele Accossato, Ilaria Gasparroni e Raffaele Rossi.

La mostra vuole indagare, in una prima occasione congiunta per questi tre artisti, i loro linguaggi che, evidentemente differenti per ricerca, si distinguono anche per esperienze e poetiche. Nonostante questa singolarità di approccio e di pensiero, le creazioni di questi tre artisti sanno individuare, però, connessioni attraverso possibili elementi di avvicinamento e richiamo evocativo. Tra pittura e scultura il segno della trasfigurazione dell’immagine resta, di fatto, il punto chiave per una lettura corale delle loro opere. La “figura”, reale o rappresentata, è il gradiente di senso che diventa spunto narrativo per apprezzarne la forza come presenza circoscritta e velata, come trasfigurazione evocativa o come atmosfera immaginativa.

Daniele Accossato presenta opere in cui la scultura vive di perenne spaesamento: incastrata in casse da spedizione (che fanno parte dell’opera stessa) oppure velata e coperta da fasciature e imballaggi (che sono integrate nella materia stessa della scultura) ineliminabili questa non riesce a lasciare vivere appieno una bellezza che, non liberata e mostrata, rimane sempre potenziale.

La ricerca di Ilaria Gasparroni, approfondita da KYRO ART GALLERY in una recente mostra personale, lascia vivere la leggerezza del marmo, trasfigurandone la consueta e retorica resa monumentale con opere in cui levità e

Mutazione consentono alla pietra di assecondare le ipotesi delle altre suggestioni narrative. Il marmo muta il suo statuto e incontra la fisicità di altre sostanze e materie nelle quali finisce per mimetizzarsi.

Raffaele Rossi propone una pittura più tradizionalmente intesa nel cui campo, però, si aprono profondità, spazialità e ambientazioni suggestive che conducono ad altri spazi della memoria. Le diverse consistente del disegno condono il colore a mutare un timbro più scritturale con uno più atmosferico e rarefatto.

L’elemento segnico, che marca i contorni delle cose ed esplicita le singole significazioni, alimenta uno sguardo che prova a riunire orizzonti poetici in un unico universo sensibile, dove gli equilibri diversi sanno, seppur a distanza, ricongiungersi e accorciare le distanze delle proprie posizioni individuali. Il sentiero di una comprensione più ampia si attua seguendo le piste che queste opere tracciano provando a scoprirsi reciprocamente quegli indizi utili per definizione complessiva.

La permanenza del “segno” è la puntuale verifica di una calligrafia della materia e del colore che in ciascuno legge come mezzo per trascendere il contenuto limitato dell’immagine-oggetto in favore di uno spostamento di senso che contempla altri e diversi territori di indagine.