Deborah Napolitano | Adrian Tranquilli NIGHT’S DREAM

a cura di Antonello Tolve

opening | sabato 05 luglio, ore 19.00

periodo | 05 luglio – 05 agosto 2025

La Kyro Art Gallery di Pietrasanta è lieta di annunciare Night’s Dream, doppia personale in galleria di Deborah Napolitano e Adrian Tranquilli che sarà inaugurata sabato 05 luglio alle ore 19:00.

Nelle due sequenze di lavori presentati da Deborah Napolitano e Adrian Tranquilli è chiara l’idea di tenere viva una riconoscibilità oggettuale – nell’ambito delle strategie fatali come sappiamo l’oggetto ha preso il posto del soggetto – che rende immediatamente chiara la percezione iconografica e che tuttavia propone ulteriori piste di lettura, legate al sociale, aperte a interrogativi e a modelli culturali d’ampio impatto emotivo.

Muovendo dalla confluenza – nonché dalla sintesi – di differenti piani del sapere e recuperando dall’epica del Novecento la figura del supereroe (di Batman, di Spider-Man, di Superman), Adrian Tranquilli mette sotto scacco il silenzio con una iconosfera che è via d’uscita da ogni senso unico e breccia sottile verso un’apocalisse visiva fatta di potenti mormorii, di scricchiolii della coscienza, di scene sospese e spericolate, di corpi dalle posture mistiche, date mediante una controllatissima teatralità in cui si avverte la nudità del desiderio, stretta allo spazio del pensiero. Nei quattro lavori proposti per Night’s Dream – How The End Allways Is (2003), In Excelsis 7 (2024), In Excelsis 8 (2024) e In Excelsis 9 (2025) – Tranquilli segue la via dell’arcisenso, così come delineato da Aldo Masullo: ovvero di un Ursinn che non è né prima né dopo questo o quel sentire, ma è sempre del sentire la condizione originaria.

Con un insieme di mitis ovium, un flock cromaticamente variegato, Deborah Napolitano amplifica dal canto suo l’ironico e ormai non più solitario Autoritratto (la pecora nera) del 2017 per porre al centro dell’attenzione la capacità di scavare ad ampio raggio in un territorio culturale che evita l’etichetta e il conformismo sociale per affrontare tematiche che si illimpidiscono sotto il segno lucente dell’identità, della singolarità, della particolarità, dell’inclusione a una sana communitas ex gregis dove ogni singolo capo ha il manto d’un colore – black, red, yellow, blu – che simboleggia un diverso sempre diverso dal diverso.

Da latitudini diverse Napolitano e Tranquilli lasciano scivolare di mano gli occhi per dirigere lo sguardo in un territorio laterale, fatto di esclusività, di allucinate contorsioni, di potenti e indispensabili difformità che diventano pensiero dominante d’una resistenza, d’una pratica della diffidenza quotidiana dove l’escluso ribalta lo stato di diversità per fenomenarsi in quanto eccezione, rarità, unicità, fino a ridefinire il volto dell’altro che ogni altro può diventare.